lunedì 18 settembre 2017

Genova: nel centro storico il primo campo estivo “E!State Liberi"



Un campo estivo nel centro storico genovese per impegnarsi e conoscere i beni confiscati alle mafie. Dal 26 agosto al 2 settembre l’associazione A.D.eS.So. e Libera hanno organizzato a Genova il primo campo ligure di “E!State Liberi! – campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie”, sostenuto da SPI CGIL, Auser, La Staffetta e Coop. Il Laboratorio.

Quattordici campisti da 8 regioni, decine di volontari genovesi impegnati, 14 momenti di formazione, oltre 10 associazioni e realtà sociali del centro storico coinvolte. I campisti hanno dormito presso la Staffetta, in Vico delle Marinelle, mentre i pranzi e le cene, preparate da volontari di SPI CGIL e Auser, si sono tenute presso i locali della coop. Il Laboratorio in piazza Cernaia. Le attività di formazione si sono svolte in vari spazi del centro storico, tra cui “In scia stradda”, Madda52, Teatro Altrove.
Nel 2014 Genova è stata teatro della confisca di beni immobili più grande del Nord Italia: 96 unità immobiliari (su 115 totali), la maggior parte delle quali localizzate appunto in centro storico (la cd confisca “Canfarotta”). In quest’area si concentrano molte situazioni di difficoltà e disagio economico, sociale e culturale, ma insistono pure associazioni e singoli cittadini (tra cui il Cantiere per la legalità responsabile) che si sono attivati per informare la cittadinanza, dando vita a nuove e proficue collaborazioni. Ad oggi nel centro storico di Genova c’è un solo bene confiscato riutilizzato per finalità sociali, “In scia stradda” in vico Mele, ma si progettano e realizzano vari percorsi legati ai temi dell’integrazione, dell’accoglienza, della riqualificazione del quartiere, del recupero di attività sociali e commerciali. Nel febbraio scorso inoltre, occorre ricordarlo, il Consiglio Comunale ha deliberato di acquisire al patrimonio comunale 11 unità immobiliari della confisca “Canfarotta”.
“L’importanza di restituire alla collettività questi beni ha fatto nascere vari progetti con l’obiettivo condiviso di far sentire questi beni come “beni di tutti”, un patrimonio comune che va fatto fruttare a beneficio collettivo, in un’ottica di responsabilità condivisa. In questa direzione dunque abbiamo inteso organizzare questo campo – affermano Stefania Bettiol (A.D.eS.So. – Antimafia, Diritti e Solidarietà Sociale) e Chiara Volpato (Libera Genova) – che si inserisce all’interno della cornice nazionale di “E!State Liberi!”, che quest’estate vedrà coinvolti complessivamente più di 3000 partecipanti su 200 campi, promossi in 50 località di 13 regioni”.
Patrizia Vistori, la Segretaria Spi Cgil Genova e Liguria che ha trascorso tutta la settimana al campo, aggiunge"...la lotta alla mafia e l'educazione alla legalità devono diventare per la nostra organizzazione un impegno centrale della nostra iniziativa sociale e contrattuale, consapevoli che la mafia si è estesa dal sud al nord del nostro Paese. E poi occorre tenere conto dell'esplosione della corruzione, mutuata dalla pratica del malaffare, che sta investendo pesantemente anche la nostra regione. I beni confiscati alle mafie - conclude Patrizia - devono essere usati dalla collettività, anche a Genova. 
A Sarzana i due beni confiscati vengono utilizzati a pieno: una villa è stata affidata dal Comune ad una casa famiglia che ospita minori in difficoltà; un appartamento nel centro storico, è stato invece consegnato ad una associazione di giovani dove svolgono diverse attività."

(fonte:www.liguria.cgil.it)

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