Un campo estivo nel
centro storico genovese per impegnarsi e conoscere i beni confiscati alle
mafie. Dal 26
agosto al 2 settembre l’associazione A.D.eS.So. e Libera hanno organizzato a Genova il primo campo ligure di “E!State
Liberi! – campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie”,
sostenuto da SPI CGIL, Auser, La
Staffetta e Coop. Il Laboratorio.
Quattordici campisti da 8 regioni, decine di volontari genovesi impegnati, 14 momenti di
formazione, oltre 10 associazioni e realtà sociali del centro storico
coinvolte. I
campisti hanno dormito presso la Staffetta, in Vico delle Marinelle, mentre i
pranzi e le cene, preparate da volontari di SPI CGIL e Auser, si sono tenute
presso i locali della coop. Il Laboratorio in piazza Cernaia. Le attività di formazione si sono svolte in
vari spazi del centro storico, tra cui “In scia stradda”, Madda52, Teatro
Altrove.
Nel 2014 Genova è stata
teatro della confisca di beni immobili più grande del Nord Italia: 96 unità
immobiliari (su 115 totali), la maggior parte delle quali localizzate appunto
in centro storico (la cd confisca “Canfarotta”). In quest’area si concentrano
molte situazioni di difficoltà e disagio economico, sociale e culturale, ma
insistono pure associazioni e singoli cittadini (tra cui il Cantiere per la
legalità responsabile) che si sono attivati per informare la cittadinanza,
dando vita a nuove e proficue collaborazioni. Ad oggi nel centro storico di
Genova c’è un solo bene confiscato riutilizzato per finalità sociali, “In scia
stradda” in vico Mele, ma si progettano e realizzano vari percorsi legati ai
temi dell’integrazione, dell’accoglienza, della riqualificazione del quartiere,
del recupero di attività sociali e commerciali. Nel febbraio scorso inoltre,
occorre ricordarlo, il Consiglio Comunale ha deliberato di acquisire al
patrimonio comunale 11 unità immobiliari della confisca “Canfarotta”.
“L’importanza di restituire alla collettività questi beni ha fatto nascere
vari progetti con l’obiettivo condiviso di far sentire questi beni come “beni
di tutti”, un patrimonio comune che va fatto fruttare a beneficio collettivo,
in un’ottica di responsabilità condivisa. In questa direzione dunque
abbiamo inteso organizzare questo campo – affermano Stefania Bettiol
(A.D.eS.So. – Antimafia, Diritti e Solidarietà Sociale) e Chiara Volpato
(Libera Genova) – che si inserisce all’interno della cornice nazionale di
“E!State Liberi!”, che quest’estate vedrà coinvolti complessivamente più di
3000 partecipanti su 200 campi, promossi in 50 località di 13 regioni”.
Patrizia
Vistori, la Segretaria Spi Cgil Genova e Liguria che ha trascorso tutta la
settimana al campo, aggiunge"...la
lotta alla mafia e l'educazione alla legalità devono diventare per la nostra
organizzazione un impegno centrale della nostra iniziativa sociale e
contrattuale, consapevoli che la mafia si è estesa dal sud al nord del nostro
Paese. E poi occorre tenere conto dell'esplosione della corruzione, mutuata
dalla pratica del malaffare, che sta investendo pesantemente anche la nostra
regione. I beni confiscati alle mafie - conclude Patrizia - devono essere usati dalla collettività,
anche a Genova.
A Sarzana i due beni confiscati vengono utilizzati a pieno:
una villa è stata affidata dal Comune ad una casa famiglia che ospita minori in
difficoltà; un appartamento nel centro storico, è stato invece consegnato ad
una associazione di giovani dove svolgono diverse attività."
(fonte:www.liguria.cgil.it)
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